L’invecchiamento del Rum
L’invecchiamento del Rum
Nell’articolo Rum e zucchero abbiamo accennato all’invecchiamento del Rum. Non si può negare che l’argomento sia molto vasto e da trattare in modo approfondito in altre sedi. Possiamo però chiarire alcuni aspetti di base per il consumatore inesperto che vuole solamente comprare una buona bottiglia da degustare.
Cosa significa invecchiamento del Rum
Quante volte vi sarà capitato di affrontare discussioni del tipo “…. Ho bevuto un Rum invecchiato 30 anni … “ e da la parte opposta “… Eh ma io una volta ne ho bevuto uno invecchiato addirittura 50 di anni …” E sembra una gara a chi gioca il carico maggiore …
Ma vi siete mai soffermati a chiedervi se tutto questo ha un senso? E soprattutto la domanda è siete sicuri che un invecchiamento più lungo sia sinonimo di maggiore qualità del prodotto finale? Anche perché vi sarete accorti che spesso il prezzo del prodotto è direttamente proporzionale agli anni “scritti in etichetta”.
Per prima cosa rispondiamo alla domanda principale.
L’invecchiamento del Rum è il periodo di tempo che il nostro distillato trascorre dentro una botte di legno.
Già da questa definizione è importante precisare che un Rum imbottigliato e tenuto in cantina per anni NON INVECCHIA.
Ma perché il Rum viene messo dentro una botte di legno e lasciato lì per un periodo di tempo imprecisato?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un po’ di storia e come sempre le grandi scoperte a volte avvengono per caso. Oggi sappiamo che l’iterazione legno-distillato produce delle reazioni chimico-fisiche nel tempo. Prima in realtà, le botti erano degli ottimi contenitori per il trasporto del Rum durante i viaggi.
E succede che quando specialmente un viaggio dura dei mesi, ci si accorge per caso che il prodotto che abbiamo inserito all’inizio non ha lo stesso sapore di quello che tiriamo fuori alla fine del viaggio stesso.
E’ cosi che tenere un Rum dentro una botte di legno modifica il suo corredo aromatico ed il suo sapore.
Il contatto tra il distillato e le pareti in legno della botte (e anche l’iterazione con l’ambiente esterno) fa si che vi siano dei cambiamenti nel profumo, aroma e gusto del distillato iniziale.
Vedete bene però come ho sempre scritto che vi sono dei cambiamenti durante il tempo di permanenza in botte, ma non necessariamente significa un miglioramento del corredo organolettico. E soprattutto aggiungerei che all’aumentare del tempo di permanenza in botte non è detto che migliori la qualità organolettica del nostro Rum finale.
Anni ed inganni dell’invecchiamento del Rum
Dopo aver “demolito” molte certezze di tanti appassionati e/o bevitori alle prime armi aggiungiamo inoltre che la normativa sull’invecchiamento del Rum è quanto di più anarchico si possa immaginare rispetto ad altri distillati per cui troppo spesso dietro agli “anni” dichiarati in etichetta troviamo “inganni” per il consumatore finale.
Nei prossimi articoli cercheremo di approfondire il tema ma per adesso possiamo fornire un valido strumento affinché il consumatore possa orientarsi.
Non fatevi mai influenzare dal costo della bottiglia oppure dalla sua sfarzosità e/o eleganza in termini di etichetta e/o packaging ma date sempre ascolto alle vostre sensazioni durante l’assaggio del prodotto.
I vostri sensi non ingannano e soprattutto bisogna sempre comparare vari prodotti assieme magari anche molto diversi tra loro e fidarsi dell’esperienza di assaggio fatta. E soprattutto differenziare sempre la bevuta, provare prodotti sempre diversi e nuovi migliora il bagaglio “culturale olfattivo-gustativo” di ciascuno di noi.