Rum e Zucchero
Rum e zucchero
Dopo aver affrontato la questione bevanda spiritosa e Acquavite, vogliamo tornare sulla questione Rum e zucchero. Cercheremo di capire perché spesso il consumatore fa confusione partendo da come è cambiata la normativa sulle bevande alcoliche e le conseguenze che ha portato sui prodotti. Infine cercheremo di spiegare perché usa aggiungere aromi e/o zucchero al Rum ma anche ad altri distillati.
Normativa sul Rum prima e dopo
Dal momento che vogliamo concentrarci solamente sullo zucchero e/o aromi aggiunti riporto solamente una parte della normativa vecchia ed ho evidenziato la frase che è stata aggiunta nella nuova normativa oggi in vigore:
a)Il rum è la bevanda spiritosa ottenuta esclusivamente mediante distillazione del prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica di melasse o sciroppi provenienti dalla fabbricazione dello zucchero di canna, oppure di succo della canna da zucchero, distillata a meno di 96 % vol., cosicché il prodotto della distillazione presenti in modo percettibile le caratteristiche organolettiche specifiche del rum.
b) Il titolo alcolometrico volumico minimo del rum è di 37,5 % vol.
c) Non deve esservi aggiunta di alcole, diluito o non diluito.
d) Il rum non è aromatizzato.
e) Il rum può contenere caramello aggiunto solo per adeguare il colore.
f) Il rum può essere edulcorato per arrotondarne il sapore finale. Tuttavia, il prodotto finale non può contenere più di 20 grammi di prodotti edulcoranti per litro, espressi in zucchero invertito.
Oltre a questa frase sono state aggiunte diverse cose nuove che regolamentano il Rum e direi anche per fortuna, ma in questo articolo ci concentriamo solo sulle addizioni.
Immaginiamo quindi che prima dell’aggiunta della frase evidenziata, si poteva mettere edulcoranti a piacere dentro un Rum e continuare a chiamarlo tale.
Perché aggiungere lo zucchero nel Rum?
Troppo spesso ci troviamo in discussioni da bar dove si sente la frase: “…il Rum è dolce perché è fatto con la canna da zucchero e lo zucchero è dolce…”
Purtroppo alcune di queste cose non sono note nemmeno a diversi “addetti ai lavori”.
Proviamo in parole semplici a fare in po’ chiarezza.
Tutti, e dico tutti, i distillati, in quanto tali, appena usciti dall’alambicco, non contengono zucchero perciò non possono essere dolci. Nessuno si aspetta dolcezza da una Grappa o da un Whisky, perché dovremmo aspettarci dolcezza da un Rum?
Perché purtroppo la totale assenza di normative (per troppo tempo) che regolamentano la produzione del Rum hanno contribuito alla confusione che regna ancora oggi in questo mondo.
Quando sentiamo che un Rum è dolce, è perché vi è stato aggiunto zucchero e/o sostanze edulcoranti successivamente. Ma allora la domanda è: perché viene aggiunto zucchero al Rum?
Adesso esprimo il mio punto di vista per rispondere alla domanda.
Normalmente un distillato ha circa 40° di alcol, perciò, se specialmente siamo alle prime volte, la sensazione di bruciore è elevata, e se, come spesso succede, l’approccio olfattivo e degustativo non è guidato da qualcuno, il risultato è un allontanamento del consumatore verso la bevuta.
Ma se provate ad aggiungere 2 o 3 bustine di zucchero dentro una bottiglia di Grappa o di Rum in modo casalingo, sicuramente la “sensazione di bruciore” verrà attenuata. Fate una prova.
Beh, è sulla base di queste considerazioni, tenendo conto che la normativa fino a poco tempo fa non poneva alcun limite, che tante aziende hanno messo sul mercato Rum molto dolci.
Partendo sempre dal presupposto che ognuno è libero di bere ciò che vuole, intanto sarebbe più giusto chiamare tali prodotti non Rum e basta, ma Rum Spicy o liquori al Rum.
Almeno per differenziare dal vero ed autentico Rum.
Questa pratica, seppur economica, non è certo il massimo dell’esperienza che si può provare invece degustando con calma, e con il giusto approccio, un vero Rum magari invecchiato veramente un po’ di anni. E dico un po’, non molto… perché su questo ci torneremo nei prossimi articoli.